
Anno scolastico 1942/43
Frequento il terzo magistrale superiore sezione A dell’Istituto succursale Guglielmo Marconi di Pescara Porta Nuova presso il Palazzo Don Brandano (abate costruttore della Basilica di San Cetteo).
La mia scuola accoglie nelle ore pomeridiane le alunne della terza elementare e al mattino le studentesse dell’Istituto Magistrale.
E così che a sorpresa, una mattina, trovo sotto il banco un bigliettino scritto su un foglio di quaderno a righe.
Diceva pressappoco così:
“Mi chiamo Dea Beato. E tu? Vorrei conoscere il nome della ragazza che siede qui al mattino”
E così che inizia una corrispondenza semplice, piacevole e strana che dura un intero anno scolastico, fino a maggio 1943, anno in cui a causa della guerra la scuola chiuse prima i battenti.
Sai, quando c’erano i bombardamenti, noi andavamo al rifugio della chiesa. A volte le sirene suonavano anche di giorno, durante le lezioni. I pescaresi però non rispettavano molto le regole a dire il vero. Rimanevano per lo più sui balconi e per strada. Infatti, quando ci fu il bombardamento del 31. Agosto, morirono in tanti. Noi dormivamo al quinto piano. Quando suonavano le sirene di notte, io indossavo la mantellina sopra al pigiama e scappavo. A volte perdevo i lacci delle scarpe giú per le scale. Poi, una volta raggiunto il rifugio la suora cominciava a pregare “Salve regina…”.
Noi alunne, di nascosto avevamo composto una canzone che faceva così:
“O collegio che da tutti sei odiato,
tu avveleni col silenzio la mia vita,
tu tormenti il cuore di ogni collegiale,
nel pensiero di chi a casa abbandonò,
o collegio perché,
sotto il tuto tetto arcano,
ho lo strazio nel cuor,
perché penso all´amor, (a dire il vero nessuna di noi teneva un fidanzato ma qui la rima cuor amor ci stava bene)
che ho lasciato lontano
si sorride perché mancherà solo (qui si dice quanto tempo mancava alla fine dell’anno),
si sopporta a patir
si sopporta a soffrir,
qui sul suol pescarese.”
Tra i miei vecchi libri e quaderni ho trovato qualche bigliettino di allora: ce n´è uno in cui Dea mi chiede il grande favore di disegnare un fiore per lei. La mia scelta ricade su una pratolina con i petali dai punti rosso acceso. A lei piace molto e mi ringrazia.
Il tempo è passato. Non abbiamo avuto l’occasione di conoscerci personalmente. Restano i ricordi. Mi avrà pensato qualche volta?
Sono sicura che anche se non vi siete mai incontrate, Dea non si sia mai dimenticata di quei piccoli gesti e li conservi preziosamente nel suo cuore.
Questa storia narra di piccoli gesti di una semplicità disarmante e per questo così umani: un’umanità semplice e una speranza di cui nei periodi difficili, allora come oggi, tutti abbiamo bisogno.
Grazie nonna per queste note di tenerezza, speranza e allegria!
Licenza
Questa licenza include le seguenti possibilità:
- Riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, proiettare in pubblico, rappresentare, portare avanti e recitare il lavoro.
- Attribuzione: chiunque utilizzi il lavoro deve indicare la sua origine nei modi descritti dall’autore o dalla persona che ha rilasciato il lavoro con la licenza;
- Non Commerciale: il lavoro non può essere usato per scopi commerciali;
- Non derivato: il lavoro non può essere modificato o trasformato né può essere utilizzato per la creazione di altri lavori.
Grazie per la partecipazione!

https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/