Pré vestibular, la “marea” studentesca antirazzista che travolse il Brasile
Lingua
 Italiano
Riassunto
Tra gli anni ’80 e ’90 soltanto il 2% dei giovani abitanti afro nelle periferie povere riusciva a proseguire gli studi universitari, tra tasse insostenibili e scarso livello di scolarizzazione. Per questo nacquero i “quilombos” del pré vestibular comunitaro, un movimento in lotta per aiutare milioni di neodiplomati neri a superare l’esame di ammissione negli atenei . Tra tutti quei milioni anche una giovane Marielle Franco.
Un frammento della storia

Se volessimo provare a sintetizzare in un acronimo questa storia, anziché DAD, didattica a distanza, dovremmo formulare la sigla ADDD: A Distanza (la più lunga possibile) Dalla Didattica. In portoghese DAE: “Distante da Atividade Escolar”.

Fuori dai giochi linguistici, le proteste degli studenti italiani costretti, dalla pandemia, a seguire le lezioni da casa, davanti a un monitor, per certi versi hanno un precedente. Un fenomeno di massa che risale a circa 30, 40 anni fa, Oltreoceano. Milioni di giovani, ogni fine settimana, percorrevano distanze chilometriche, dalle periferie e favelas brasiliane per ritrovarsi tutti insieme in assemblee e presidi informali, e resilienti. Gruppi di studio “matto e disperatissimo”, di mutuo aiuto, per passare l’impossibile “vestibular”, l’esame di accesso alle università. Perché, in Brasile, negli anni ’80 e ’90, gli atenei non erano mica accessibili a tutti. Porte sbarrate soprattutto ai poveri, “carentes”. Peggio se

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Perché questa storia è importante
Le storie di lotta, anche se lontane, ci insegnano che non siamo soli e che combattiamo per gli stessi bisogni: è questo il senso di ricordare ancora oggi Marielle Franco e le lotte in Brasile.
Come è stata creata questa storia
Questa storia è stata raccolta e creata da Gianluca Palma per Il Migrante (www.ilmigrante.org) e successivamente editata dal team di Storie di Mondi Possibili.
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