L’anagrafe respingente
Lingua
 Italiano
Riassunto
A Roma molti municipi non rilasciano la residenza a persone senza fissa dimora: la testimonianza di Y., gennaio 2021.
Un frammento della storia

Non è accettabile che una persona, soprattutto con una forte vulnerabilità psico-fisica come nel caso di Y., debba attendere tempi così lunghi e debba rivolgersi a terzi per veder riconosciuto un proprio diritto. Non è la prima volta che i municipi non considerano valido il cedolino ai fini dell'iscrizione anagrafica, attuando in questo modo una prassi illegittima e alimentando un circolo vizioso. A volte infatti è la Questura a non accettare via Modesta Valenti come residenza, altre volte è il municipio a non rilasciarla. L'unico risultato è che le persone restano escluse da tutta una serie di diritti legati al possesso di un documento e di un indirizzo.


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Perché questa storia è importante
Quella che sembrerebbe una banalità burocratica, condiziona la vita di molte persone, soprattutto straniere: la residenza. La mancata iscrizione anagrafica (e, a volte, l’iscrizione anagrafica per senza fissa dimora) comporta molto spesso, nei fatti e contrariamente a quanto disposto dalla legge, l’impossibilità o la difficoltà, per i cittadini stranieri, di conseguire il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. L’assenza di iscrizione anagrafica preclude, ad esempio, nella maggior parte dei casi, l’iscrizione al SSN e ai centri per l’impiego, il diritto alla previdenza sociale, la partecipazione ai bandi per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, il diritto all’assistenza sociale, la richiesta di patrocinio a spese dello stato, il diritto all’elettorato attivo. Per questo è importante denunciare per tutelare i diritti di tutte e tutti.
Come è stata creata questa storia
Questa storia è stata realizzata dal team di A Buon Diritto, associazione con sede a Roma, che gestisce uno sportello legale per persone migranti.
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