Il volto vero del Madagascar
Lingua
 Italiano
Riassunto
Dietro le foto da cartolina del Madagascar, si nasconde un altro volto. Sapori e profumi straordinari, un modo di vivere semplice. Questo è il racconto di un'esperienza di volontariato nelle periferie di Tanà, capitale del paese.
Un frammento della storia

Oggi siamo ad Ilanivato, quartiere alla periferia della capitale. È tra questi quartieri dove ci sono i poveri più poveri che opera il Granello di senape. Baracche di pochi metri quadrati. Ci vivono in sei, in otto persone: un’unica stanzetta dove c’è solamente un letto per tutta la famiglia, il fuoco per cucinare acceso tra due pietre, sulla terra nuda, nient’altro. E sotto il letto una cassa col maiale… E’ la sua stalla. Baracche con tetti improntati alla meglio dove ci piove dentro. Siamo in gennaio, è la stagione delle piogge, ogni giorno l’acqua inonda le strade e isola i villaggi dalla città. Il fango, lo sterco, l’immondizia formano una melma fuori dalle baracche. Alcuni lavorano seduti sugli stracci, i piedi nudi nel fango. Alzano la testa per salutarci: – manaona!!! – che vuol dire buon giorno, e riabbassano la testa intenti a ricucire i sacchi usati, nella speranza di rivenderli. Altre donne e uomini stanno ricamando delle bellissime tovaglie e tende intagliate. Le donne mentre lavorano allattano, un gesto a cui non prestano molta attenzione, talmente naturale offrire il seno talvolta scarno ai più piccoli! Che fanno tutto da soli! Mentre le mamme continuano a lavorare al solito ritmo loro ciucciano un po’ poi vanno a giocare e ritornano attaccandosi con gesto quasi prepotente. Una donna sta cucinando nel cortile una povera zuppa di manioca e riso per tutti, mescolando con un bastone di legno in una ciotolona dove beccano anche le oche. E’ il menu di ogni giorno, l’unico pasto quotidiano. I bambini giocano felici a piedi scalzi e poi vanno a lavarsi al fiume. La maggior parte di loro non va a scuola, e infatti il 60% della popolazione è analfabeta. 

 

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Perché questa storia è importante
Una storia di viaggio, che però nasconde - come tutte le storie di questo tipo - grandi insegnamenti dal contatto con una cultura altra, rimasta incontaminata e semplice. Fa capire quanto in Occidente sia legato al consumismo, a necessità indotte, a comportamenti individualisti che altro non fanno che allontanarci dalla società. Ecco: andare in Madagascar ha significato disimparare queste cose e trovare quelle importanti. E questa storia le trasmette.
Come è stata creata questa storia
La storia è stata scritta all'interno di progetti legati alla narrazione di sé come forma di cittadinanza attiva.

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