Cosa vorresti rimanesse delle cose positive emerse durante l’emergenza?
Storie di quarantena
Language
 Italian
Summary
La mia esperienza di questo periodo di lockdown; ho provato a rispondere a queste domande:
- In che modo questa esperienza è importante per voi e per altri in generale? Che insegnamenti e messaggi contiene questa esperienza?
- Una volta che l’emergenza sarà finita, cosa – secondo voi – si dovrebbe mantenere di questa esperienza? Cosa vorreste rimanesse?
A short fragment of the story

La pandemia è arrivata, e ci ha colti di sorpresa; nessuno se lo aspettava. Viviamo in un mondo dominato dalla tecnologia, distanti dalla natura. Siamo sicuri di poter dominare il pianeta che ci ospita, ci facciamo beffe dei segnali che la terra invia, del riscaldamento climatico, delle foreste che bruciano, dei deserti che avanzano, dei continenti di plastica che galleggiano nell’oceano… Ed ecco che un fattore mircoscopico, invisibile, arriva a scompigliare le carte, a dire “Guardate che non siete voi i padroni del mondo!

Il virus non si cura delle distanze geografiche, dei confini che affannosamente difendiamo. Quando la pandemia è cominciata, in Cina, sembrava una cosa lontana, da un paese così distante da noi, per geografia e cultura. Così in diversi abbiamo pensato all’inzio, “sì ma qui non accadrà”. Poi è toccato a noi, in Italia. E c’è voluto ancora altro tempo affinchè anche gli altri paesi europei capissero la situazione. La Spagna, ad esempio, non ha bloccato le manifestazioni pubbliche per la festa della donna dell’8 Marzo; pochi giorni dopo è scoppiato in maniera violenta il contagio.

Tante cose sono successe in questi lunghi giorni, lunghi ma per certi aspetti passati in un attimo. Vorrei parlare di come, insieme all’emergenza, e come risposta ad essa, qualcosa sia accaduto tra tutti noi. Si diffondeva infatti, nella drammaticità di quanto accadeva, un altro “contagio” positivo: quello della solidarietà, del senso di comunità. Abbiamo scoperto un senso dell’essere insieme che avevamo dimenticato.....

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Countries
City
Roma
Why this story is important
Non vorrei essere troppo ottimista, ma credo che la coscienza di molte persone si sia risvegliata in questo periodo, risvegliata da una sorta di torpore in cui eravamo caduti.
Mi sono chiesto anche io cosa vorrei che restasse, dopo questa pandemia, delle cose positive emerse; nella mia “lista dei desideri”ho scritto, tra le altre cose:
- La consapevolezza sociale - Vorrei che restasse accesa la consapevolezza che abbiamo un assoluto bisogno di cambiare il nostro vivere sociale, a partire dall’ordine delle priorità. Mettere in cima alle priorità l’ambiente, la solidarietà, sia a livello locale che internazionale (perché siamo un'unica gande casa), rimettere in cima ai valori importanti della società quello dell’educazione, dell’assistenza ai più fragili, della salute delle persone, come servizi pubblici per tutti.
- Forme di solidarietà - Vorrei che restassero le piccole forme di solidarietà dal basso che si sono create, come una “ginnastica quotidiana del buon vivere sociale”.
- Riaffermare il valore dell’educazione e del lavoro sociale - Vorrei che, come educatori, insegnanti, operatori sociali, continuassimo a restare connessi, anche attraverso l’efficacia dei mezzi virtuali , per difendere e affermare la nostra proposta di educazione e di cambiamento, la nostra “utopia possibile”.
How this story was created
Ho risposto all’invito alla narrazione di “Quarantine Stories”, finalizzato a raccontare le esperienze di solidarietà al tempo del Coronavirus. L’invito recita:
- Raccontate un esperienza di solidarietà o di lavoro sociale in questa fase di emergenza; può essere un esperienza da voi vissuta o realizzata in prima persona, o un esperienza realizzata da altri che vi ha colpito, e che ritenete sia importante da condividere e di cui fare memoria.
- In che modo questa esperienza è importante per voi e per altri in generale? Che insegnamenti e messaggi contiene questa esperienza?
- Una volta che l’emergenza sarà finita, cosa – secondo voi – si dovrebbe mantenere di questa esperienza? Cosa vorreste rimanesse?
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andrea.ciantar@gmail.com

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